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Produrre garum in casa: l'esempio della domus delle Nozze di Ercole (VII, 9, 47)
Maria Teresa D'alessio  1@  , Rosy Bianco  1@  
1 : Sapienza, Università di Roma

A partire dal 1994 l'Università Sapienza di Roma ha avviato una serie di scavi e ricerche a Pompei occupandosi di edifici sia pubblici che privati. Tra il 1995 e il 2001 le indagini hanno riguardato lo scavo in estensione della Casa delle Nozze di Ercole (VII, 9, 47) e di quattro tabernae poste sul fronte settentrionale della stessa domus. L'area in cui è situata la grande casa ad atrio e peristilio si trova al centro della Regio VII, ad est degli edifici pubblici che si affacciano sul lato orientale del Foro. L'accesso avviene da nord ed è posto difronte all'ingresso meridionale del Macellum. La vicinanza a questo edificio ha probabilmente condizionato la destinazione produttiva delle tabernae sul fronte della casa.

Lo scavo di questi ambienti ha permesso di riconoscere tre periodi costruttivi che consentono di seguire lo sviluppo delle tabernae e delle loro produzioni nel tempo, in rapporto alle trasformazioni avvenute all'interno della casa. A partire dal II secolo a.C. tutte le tabernae sembrano destinate alla produzione di garum, come attestano gli apprestamenti e le vasche di dimensioni e profondità diverse presenti in tutti gli ambienti. Con l'età augustea la destinazione d'uso degli ambienti produttivi viene modificata, le vasche sono obliterate e si crea una comunicazione tra le tabernae rinnovate e la parte interna della domus. Un'ulteriore trasformazione di questi spazi coincide con la fase post-terremoto quando gli ambienti commerciali vengono suddivisi da tramezzi che ne articolano diversamente la superficie. Con questo contributo si presenta per la prima volta l'esito delle ricerche e l'interpretazione dello scavo in vista della sua edizione definitiva.



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