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Puteoli. Ai margini della città. Viabilità extraurbana e dinamiche di occupazione nel suburbio occidentale
Luigi Cicala  1@  
1 : Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Studi Umanistici

 

 L'area suburbana occidentale costituisce un osservatorio prezioso dello sviluppo di Puteoli che, soprattutto a partire dalla prima età imperiale, tende ad ampliarsi e a funzionalizzare, da una parte, l'area costiera, verso i laghi Lucrino e Averno, in direzione di Baiae, e, dall'altra, l'area più interna, densa di risorse agricole.

Un progetto di ricerca, curato dall'Università di Napoli Federico II in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Paesaggio e Belle Arti dell'area metropolitana di Napoli, ha in corso un lavoro di analisi delle diverse declinazioni del suburbio occidentale di Puteoli, un'area ai margini della città, in cui si proiettano, tuttavia, le linee dello sviluppo economico, così come degli scenari politici e sociali che lasciano una traccia materiale nelle diverse tipologie di strutture e nelle diverse forme di occupazione.

In questo settore, il rapporto tra viabilità urbana ed extra-urbana definisce le dinamiche di occupazione di un'area che si connota come un peculiare spazio di interazione tra funzioni e vocazioni differenziate. Le strade, in questo contesto topografico in cui i limiti della città tendono a sfumare, si rivelano come dei marker specifici e caratterizzanti. Lungo queste arterie si muovono uomini, merci, saperi ma, nello stesso tempo, si definiscono forme diverse di organizzazione dello spazio che si compone di edifici legati alle dinamiche espresse, nel corso del tempo, dalla città. Si riconoscono, infatti, strutture private, come le numerose ville connesse alle attività agricole, complessi pubblici di grande rilevanza, come lo stadio di Antonino Pio, le aree funerarie che marcano il tracciato della via Consularis Puteolis-Capuam o della via Domitiana, contraddistinte da un ampio repertorio architettonico. Queste forme di utilizzo dell'area periurbana e suburbana convivono a lungo e ne determinano i valori polisemici che tendono a fissarsi nel paesaggio, senza apparenti discontinuità, e a consolidarsi nella percezione di quel segmento della comunità che occupava o frequentava questa altra parte della “città”.

Il presente contributo, dunque, partendo dai risultati più recenti delle ricerche in corso, intende proporre una lettura di questo settore sviluppato intorno alla rete stradale che ne diventa l'elemento generatore principale, restituendo uno spazio vissuto in modalità, dimensioni e intensità differenziate.


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