Quello che le iscrizioni dicono e non dicono degli spazi vissuti nel mondo antico. Uno sguardo d'insieme.
Simona Marchesini  1@  
1 : Alteritas

Non tutti gli ambienti vissuti del mondo antico hanno lasciato tracce epigrafiche. Ciò non è dovuto soltanto a carenza documentaria, ma anche al fatto che lo sviluppo della società non è andato sempre di pari passo con quello della scrittura e alcuni spazi, che sappiamo vissuti nel mondo antico, non hanno lasciato tracce epigrafiche in periodi in cui la scrittura era invece diffusa e utilizzata, magari da popoli o da contesti vicini. 

 In alcuni casi il silenzio dell'epigrafia è parziale: quello che manca negli spazi vissuti sono alcune tipologie di testi, magari attestate nelle aree vicine, dove vivono popoli con altre lingue e culture. 

Più spesso capita che lo studioso di antichità si trovi a studiare iscrizioni di cui ignora la provenienza, pur potendo ricondurle originariamente a spazi vissuti. Luoghi silenti quindi, o iscrizioni silenti loro malgrado, a causa di un destino che le ha spostate in altri contesti e quindi rimosse dal loro luogo originario. 

 Il collegamento tra iscrizione e sua originaria appartenenza, può essere però, in alcuni casi, eruito in base ad alcuni criteri, che ci aiutano a ricostruire il contesto originario di un'iscrizione in base a criteri come la tipologia del supporto e la tipologia del testo. Talvolta, addirittura, i testi senza contesto ci aiutano ad andare in cerca, in un sito, degli spazi sacri, o abitativi o produttivi, cui essi originariamente appartenevano e di cui ancora non abbiamo trovato traccia. Un'iscrizione sacra talvolta può rivelare il nome della divinità a cui doveva essere dedicato un sacello o un tempio, che però non ha lasciato tracce archeologiche. Qui l'epigrafia può venire in aiuto dell'archeologia, suggerendo dei dati sul culto o sui culti in un sito che può essere sfuggito all'archeologo.

In questo paper, alcuni casi presi da contesti epigrafici dell'epigrafia dell'Italia preromana, nello specifico messapico, retico ed etrusco, verranno illustrati in modo esemplificativo di quanto descritto sopra. L'utilizzo di un database e dell'atlante di Select ci può aiutare a rintracciare le assenze e le presenze della scrittura rispetto ai centri abitati. 

Bibliografia di riferimento:

Campus A., Chahoud A., Lusini G., Marchesini S. (a cura di), Tempus Tacendi. Quando il silenzio comunica, Verona 2023. 

Costa G., La preistoria della tradizione poetica italica, Firenze, 2000.

Falileyev A., The Silent Europe, Palaeohispanica 20,2020, 887-919.

Ercolani A., Oggiano I., Scrittura e scritture. Invenzione, innovazione e applicazione, Roma 2023.



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