L'antica città di Ercolano conserva due contesti abitativi, la Casa dello Scheletro (III 3) e la Casa di Nettuno e Anfitrite (V 7), che adottano per i loro triclinia estivi le forme di ninfei a camera. Simbolo di potere politico e disponibilità economiche, i ninfei impongono alle unità domestiche che le accolgono cambiamenti strutturali, riassetti planimetrici, aggiornamenti idraulici e rinnovamenti decorativi, musivi e pittorici, di notevole portata. L'analisi dei soli rivestimenti decorativi come criterio unico per determinarne la datazione ha fino ad oggi stabilito una cronologia limitata fra metà e l'ultimo quarto del I secolo d.C.
Il contributo si propone di ricalibrare tale cronologia per i due casi di studio ercolanesi, attraverso l'analisi delle modifiche edilizie nel suo insieme: dalla stratigrafia degli interventi strutturali, al necessario aggiornamento idraulico, per arrivare, solo infine, alla selezione delle materie prime impiegate e loro messa in opera nella definizione di queste complesse scenografie d'acqua.