Trento. Uso dell'acqua nell'antichità
Annapaola Mosca  1, 2@  
1 : Castello del Buonconsiglio. Monumenti e collezioni provinciali (Trento)
2 : Università degli Studi di Roma "La Sapienza" = Sapienza University [Rome]

Una ricerca interdisciplinare effettuata tramite dati archeologici, studio delle problematiche ambientali, degli aspetti topografici del territorio e della disponibilità delle risorse idriche, analisi dei dati archivistici, ha permesso di ricostruire, almeno parzialmente, il sistema di rifornimento, di distribuzione e di smaltimento delle acque a Tridentum. Le falde acquifere dovevano trovarsi sulle propaggini montuose ad oriente del centro urbano. Fistulae aquariae sono state rinvenute in più occasioni in diverse parti della città, mentre i dati archeologici e archivistici hanno confermato l'esistenza di un'acquedotto realizzato in opera cementizia nella zona orientale della città moderna. L'acquedotto che trasportava l'acqua corrente doveva aver sostituito, o forse integrato, il sistema dei pozzi che erano stati evidenziati nel corso di diversi scavi archeologici; i pozzi sono stati datati al periodo di fondazione della città romana. Un imponente impianto di smaltimento delle acque, tuttora visibile in alcuni tratti, si trova sotto la città moderna, sorta sul sito dell'antica Tridentum. Tracce insediative individuate oltre i limiti di quello che è comunemente ritenuto essere il centro di età romana fanno intuire che altri parti del tessuto urbano ed extra-urbano di Tridentum dovevano essere collegate tramite condotte idriche. I dati raccolti hanno portato a stabilire che il sistema di distribuzione e di smaltimento dell'acqua doveva essere stato funzionale perlomeno fino al IV secolo d.C. Ulteriori dati acquisiti recentemente permettono di implementare le informazioni sullo sviluppo capillare dell'acquedotto che doveva servire abitazioni private e spazi pubblici.


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