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Le attività rituali della religiosità romana nella Necropoli della Via Triumphalis (SCV): l'evidenza archeologica delle azioni interrotte.
Eleonora Ferrazza  1@  , Monica Ricciardi  2@  
1 : Musei Vaticani-Reparto di antichità greche e romane
2 : Ricercatore Indipendente

Nel sito si svolgevano attività rituali, espressione della religiosità romana di età imperiale, che riguardavano indifferentemente le sepolture a incinerazione e quelle a inumazione. Alcune attività erano puntuali, come quelle che si svolgevano nella fase del seppellimento; altre erano ricorrenti, cioè si distribuivano su un ampio arco temporale durante le festività tradizionali in onore dei defunti e in occasione delle commemorazioni per ricorrenze personali o consuetudini familiari. La nostra analisi si concentrerà sull'ultima fase di frequentazione delle tombe prima dell'interruzione di questa serie di attività, avvenuta in modo improvviso. Frane e smottamenti del terreno, infatti, ricoprirono le sepolture che si distribuivano lungo le pendici collinari su vari terrazzamenti, in un paesaggio caratterizzato da una grande varietà di sepolture, collettive e individuali. Questi depositi di terreno nel corso dei secoli preservarono i monumenti e i reperti del sito in un eccezionale stato di conservazione, che permette oggi di approfondire le pratiche funerarie della Roma antica.

Guarderemo innanzitutto allo spazio interno dei sepolcri, che costituisce un luogo confinato, in cui gli oggetti sono strettamente funzionali alle sepolture presenti. In numerose tombe della necropoli della via Triumphalis questo spazio è rimasto pressoché inalterato rispetto all'ultima fase di utilizzo. Sul piano del sepolcro si trova la suppellettile in ceramica, come brocchette, boccalini e coppette, che erano i contenitori comunemente usati durante i rituali delle libagioni e della condivisione di cibo e bevande tra i partecipanti. Le tombe in muratura, inoltre, permettono di osservare gli apprestamenti e i manufatti appositamente previsti in costruzione, oppure ricavati in un secondo momento, per consentire lo svolgimento del rituale funerario. Tra questi saranno presi in considerazione i pavimenti delle tombe, perché spesso presentano aperture funzionali sia al passaggio di liquidi per le libagioni attraverso tubuli sottostanti, sia al riversamento delle ceneri attraverso condotti di diametro maggiore. Inoltre in alcuni casi è stata rilevata nelle tombe la presenza di un piccolo vano sotterraneo, non visibile, che conteneva un insieme di ceneri e ossa combuste di più individui. Questi rinvenimenti, finora poco documentati in altri siti e da noi esaminati in collaborazione con gli antropologi, suggeriscono nuove interpretazioni sugli usi funerari in una prospettiva più ampia.


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