La villa romana di Aiano, collocata nel Comune di San Gimignano (Siena), è stata scoperta nel 2005 da una missione belgo-italiana dell'Università di Lovanio (UCLouvain). Questo sito rappresenta un testimone privilegiato di lussuosa residenza tardoantica in Toscana, a un momento spesso considerato “di crisi”.
Il complesso residenziale, fondato tra la fine del III e l'inizio del IV secolo d.C., è abbandonato alla fine del V secolo d.C. Più tardi, all'inizio del VI secolo d.C, il sito conosce una rifunzionalizzazione dei suoi spazi, che vengono trasformati in ateliers produttivi. Tutti i materiali (edilizi e decorativi) della fase residenziale della villa sono riciclati con grande sistematicità e organizzazione. Il sito è definitivamente abbandonato alla metà del VII secolo d.C., dopo la cessazione di tutte le attività produttive e la loro obliterazione.
L'obiettivo di questo intervento è di esaminare il paesaggio in cui fu edificata la villa di Aiano e la relazione di interdipendenza tra paesaggio ed insediamento. In particolare, analizzeremo i motivi che portarono alla scelta di questo luogo per la costruzione del sito, ex novo, all'inizio del IV secolo d.C. Inoltre, la recente scoperta di una probabile cella vinaria di notevoli dimensioni, nella parte settentrionale del complesso, porta a presupporre l'esistenza, nei dintorni, di terreni atti alla viticultura su larga scala. È verosimile ritenere che proprio la produzione vitivinicola fosse il perno delle attività economiche della villa durante la sua fase tardoantica. Attraverso il prisma di questo sito di prestigio, si traccerà un inedito profilo del paesaggio antropico e economico in Val d'Elsa, cuore della Toscana durante la tarda Antichità.