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Egnazia (Fasano, Brindisi) in digitale: rivivere il quotidiano negli spazi della città
Gianluca Mastrocinque  1@  , Fabio Galeandro  2@  , Marco Campese  1@  , Maria Silvestri  1@  
1 : Università degli studi di Bari Aldo Moro = University of Bari Aldo Moro
2 : Ministero della Cultura - Direzione Regionale Musei Puglia

In un sito pluristratificato come Egnazia, dove ogni settore del Parco Archeologico, tra i più vasti della Puglia con 15 ettari circa di estensione, presenta evidenze relative a diversi periodi della sua lunga vicenda, dal XVI secolo a.C. al XIII d.C., la ricostruzione virtuale risulta la strategia di fruizione più efficace per non lasciare i visitatori smarriti di fronte ad un groviglio di resti e per accompagnarli negli edifici e nel tessuto della città in continua trasformazione.

Negli ultimi anni numerosi interventi hanno portato alla ricostruzione, con modalità sempre più immersive, di gran parte dei settori indagati e alla sperimentazione di molteplici soluzioni di comunicazione, nell'ambito di una stretta collaborazione tra la Direzione Regionale Musei Puglia, che gestisce il Parco e il Museo Archeologico Nazionale ‘Giuseppe Andreassi' e l'Università di Bari, che conduce ricerche sistematiche dal 2001, con il supporto di una rete di aziende specializzate.

Dopo la ricostruzione virtuale delle terme del foro, da fruire su tablet lungo il percorso ambiente per ambiente (Progetto con Fondi Arcus 2015), Egnazia è stata inserita tra gli 8 siti pilota italiani della sperimentazione ‘E-archeo' (2021-2022), organizzata da Ministero della Cultura, Ales Spa, ISPC – CNR. Una web app ad accesso libero (https://e-archeo.it/egnazia/) permette virtualmente di ‘volare' sulla città dal mare - elemento essenziale per la sua economia, la sua cultura e quindi per il paesaggio urbano - leggendone le trasformazioni, di entrare in alcuni spazi nevralgici e vederne i cambiamenti guidati da uno storytelling, di interrogare gli oggetti e, per gli addetti ai lavori, di consultare l'extended matrix, per leggere i livelli di affidabilità delle ricostruzioni e la ampia bibliografia di supporto.

Su questa base negli ultimi anni un cospicuo finanziamento del Programma Operativo Nazionale ‘Cultura e Sviluppo' FESR 2014-2020 è stato destinato alla digitalizzazione, per la messa a sistema dei prodotti già in uso e il loro potenziamento. Il programma appena concluso ha permesso di completare le ricostruzioni virtuali con i settori che ancora mancavano e soprattutto di portare l'esperienza immersiva delle ricostruzioni dal sito web al sito archeologico. In ogni spazio della città si può ora entrare in due modi: nel parco archeologico con la realtà aumentata, arricchita da una videoguida LIS (Lingua italiana dei segni) per potenziare l'accessibilità; in un nuovo laboratorio del museo con la realtà virtuale, che permette di muoversi negli spazi della città attraverso la linea del tempo e di toccarne alcuni oggetti-chiave, sempre accompagnati da storytelling in italiano e in inglese, tutti incentrati sulla vita quotidiana.

Con lo stesso Programma Operativo è stata realizzata anche una piattaforma GIS che raccoglie la documentazione dei 23 anni di ricerche dell'Università di Bari. Il sistema territoriale non servirà solo a gestire una grande mole di documentazione e ad interrogarla per le esigenze di ricerca, ma dispone di una versione semplificata per i visitatori, con diversi livelli di interrogazione su tavoli touch predisposti nel museo.

La città rivive dunque attraverso il digitale e può raccontare molto della sua storia, con soluzioni tecnologiche che prevedono aggiornamenti continui dei contenuti in parallelo con il progredire della ricerca.


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